IL NUOVO CDU VALE IL DUE PER CENTO

mcarmagnola 11 giugno 2017 0
IL NUOVO CDU VALE IL DUE PER CENTO

Piccolo test amministrativo l’11 giugno 2017.

Il Nuovo Cdu si presenta in quattro piccoli comuni del torinese: Bairo, Claviere, Fenestrelle, Monteu da Po.

Non ha “agganci” in loco.

Si testa per vedere quanto un’idea ed un simbolo (ben meno attrattivo dello scudo-crociato cui si rinuncia per evitare di trasformare la querelle elettorale in una penosa vicenda giudiziaria tra Cdu e Udc) possa aver presa sugli elettori.

Si tratta di elezioni amministrative in cui il peso dell’interesse immediato ha ancora più presa della condivisone politica e valoriale.

Un bel manifesto, un programma decoroso a misura dei piccoli, dimenticati centri della provincia, candidati fuori porta ma credibili, partecipazione ai pochi confronti tra candidati organizzati dalle testate e dalle associazioni del luogo, qualche bella intervista sui giornali locali e qualche scarpinata tra i negozi le strade del paese portano, alla fine, una media di due voti su cento.

Quanto preso da Casini, Fini o la Bonino, che godono ben altre attenzioni da parte dei media.

Questo riaccende le speranze dei democratici-cristiani disponibili a rifare la gavetta nel Nuovo Cdu.

Anche con un simbolo ben distinto dal glorioso scudo-crociato, con candidati estranei al territorio e con la sola forza di un ideale si raccoglie ancora il fatidico due per cento.

Quello necessario alla sopravvivenza, al superamento delle barriere di un sistema elettorale che schiaccia le minoranze e favorisce le aggregazioni eterogenee il cui unico collante è rappresentato dal mantenimento del potere a tutti i costi.

Perché non lanciare la scommessa?

Perché capi e capetti nazionali non capiscono che non tutto è perduto e si può essere ancora sé stessi testimoniando una storia ancora viva?

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