Islam, il dialogo possibile

mcarmagnola 24 luglio 2012 0

Sentire lo Shaykh ‘Abd al Wahid Pallavicini, Maestro della Confraternita Ahmadiyya Idrisiyyah Shadhiliyyah, che pone sullo stesso piano la sacralità della lingua ebraica e di quella araba, con le quali sono scritti i libri delle rispettive rivelazioni ed ascoltarlo nel manifestare la medesima considerazione per ebrei, cristiani e musulmani i quali, tutti, si riconoscono nel Dio unico e metafisico, varrebbero da sole una conferenza lunga un’intera serata.

Quella dal titolo Mistica ed esoterismo islamico. Incontro con una confraternita Sufi, tenutasi giovedì 21 giugno 2012, presso la Libreria Arethusa di Torino.

Esiste, dunque, un Islam non solo moderato, ma intrinsecamente mite.

E’ quello della tarika, la via esoterica musulmana, appannaggio di iniziati, il cui percorso di avvicinamento e coronamento nell’Uno segue percorsi diversi rispetto alla sharia, aperta ai più, con una finalità tuttavia comune.

La contemplazione, appunto, del Dio unico.

Intermediario, in qualche modo, tra questa spiritualità e la nostra sensibilità è Renè Guenon, citatissimo nel corso dell’incontro.

Occidentale, convertito all’Islam, è l’autore che ha portato nella sua Europa la cognizione dell’esoterismo islamico.

Lo ha coniugato con una critica all’era ed al mondo contemporanei che, in qualche modo, hanno occultato il segno ed il senso di Dio.

La sua ricerca, comune ad un Occidente materialista da tempo e ad un Oriente che si sta rapidamente omologando ad esso, stimolano a riconoscersi in un Dio metafisico.

Per il resto, l’Islam rimane l’Islam, il Cristianesimo il Cristianesimo e l’Ebraismo l’Ebraismo.

Con differenziazioni importanti e nette.

Con un impianto filosofico che, anche il 21 giugno, a Torino, sotto un temporale che non ha tenuto lontano i numerosi convenuti, appare fortemente improntato all’Uno neo-platonico dei musulmani, che poco spazio lascia agli approdi trinitari dei cristiani.

Ma che, con la dolcezza dei giusti toni e del pacato argomentare, può lasciare egualmente liberi nella propria scelta, comunque rispettosa di quella degli altri.

E’ quanto hanno contribuito a favorire anche gli altri relatori intervenuti, tra cui Yunus ‘Abd al-Nur Distefano, altro esponente di primo piano, come Pallavicini, della Co.Re.Is. italiana.

La più rappresentativa dei musulmani di nazionalità italiana.

Non dimentichiamolo, a dispetto dei pregiudizi.

 

 

 

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